“VOGLIA DI LEGGERE” A PADOVA

“Voglia di leggere” punta su Padova per godere di due tra i più splendidi gioielli di questa città, entrambi parte del patrimonio mondiale UNESCO: lo storico Orto Botanico e la Cappella degli Scrovegni, affrescata da Giotto.

Vi è molta attesa nel gruppo. Il pullman viaggia dentro un pulviscolo liquido ora più ora meno denso. La luce è avara. I colori che gli occhi riescono a cogliere un po’ a fatica sono il marrone dei tratti di terreno scoperto, il verde cupo della vegetazione, il rosso attutito delle strisce di papaveri. Ma non tarderà ad arrivare il compenso, non solo per la vista.

L’Orto Botanico di Padova è considerato il più antico del mondo: anno 1545! Anche le origini dell’Orto Botanico di Parma ne sono state favorite attraverso consulenze scientifiche. L’Orto nasce come complemento della Facoltà di Medicina, per consentire agli studenti un contatto diretto con i vegetali terapeutici, al di là della conoscenza libresca, non di rado ingannevole. All’ingresso della parte antica incontriamo l’albero più longevo, un platano orientale (343 anni). Comincia qui un dialogo vivace e interessante con le giovani guide, Luca Dal Bo e collega. Questi studiosi, preparatissimi, non sono solo capaci di ricostruire puntualmente la storia degli esemplari più significativi, ma ci fanno entrare in profondità nel mondo vegetale, mettendone in luce gli aspetti di vitalità, adattamento all’ambiente, comunicazione, sessualità, vera e propria intelligenza. Tutto ciò attraverso un dialogo in cui svolge un ruolo anche l’esperienza diretta di qualcuno del gruppo. Al giardino si è aggiunto da poco un Museo, in cui si distingue una galleria degli erbari. Ci si muove in un piccolo eden ordinato e classificato di vegetali di svariatissime dimensioni, dalla Belladonna ai Funghi, del Ginko Biloba del 1750 alla Magnolia del 1786. Non si può tralasciare la Palma Nana, che attirò l’attenzione di Goethe, anche lui appassionato naturalista. Essa smentisce qui il suo nome, raggiungendo, grazie alla protezione realizzata, l’altezza di circa 15 metri, mentre nel suo ambiente originario può superare di poco m. 1,50. La visita si conclude nella parte nuova, inaugurata nel 2014, a sua volta distinta in vari settori, tra gli altri quelli della flora tropicale e del deserto. Hanno qui attirato in particolare l’attenzione i vegetali con radici aeree e la magica comparsa dell’Heliconia, con il suo aspetto di uccello dai rossi e gialli smaglianti.

Dalle bellezze della natura a quelle dell’arte umana. Gli affreschi di Giotto nella Cappella degli Scrovegni sono uno dei testi capitali della pittura. L’ultimo restauro risale al 2001 – 2002. Dei 38 riquadri i soggetti sono episodi delle vite di Maria e di Gesù. Le delicate condizioni di conservazione, connesse con la presenza umana, richiedono particolari cautele riguardo la visita diretta. Perciò la visione si articola in due momenti. Il primo in via preliminare, mediante un ottimo documentario filmato, il secondo in presenza nella Cappella. Se il delicato gioco di tonalità dei colori suggerisce già a prima vista una atmosfera poetica, un esame più ravvicinato di alcuni riquadri avverte delle importanti novità stilistico – narrative rispetto alla pittura bizantina. Non vi è più la rigidezza espressiva di quell’arte. L’immobilità diventa consistenza monumentale. La necessità di connettere la storia sacra con l’esperienza concreta degli uomini, dischiudendone a tutti il senso, porta all’introduzione di uno spazio tendenzialmente tridimensionale, di sperimentazione prospettica, all’inserzione di particolari umili, della vita quotidiana. Per la comprensione dell’opera, della sua storia e della sua elaborazione risulta prezioso l’intervento dell’esperta locale Elena Annovazzi. Decisivo è il suo contributo per completezza, chiarezza e vivacità. In particolare esso ha sottolineato l’importanza dell’ispirazione francescana nella pittura di Giotto. Un’ispirazione di amore fraterno, di solidarietà concreta e attiva verso i sofferenti. Un suggerimento che risulta di particolare valore per tutti, credenti e non credenti, nell’attuale situazione sia internazionale che italiana.

Parma 29 maggio 2023

Bruno Rivalta

IL PROGRAMMA IN BREVE-

Al mattino visita all’orto botanico, dichiarato dall’UNESCO  patrimonio dell’umanità, sia  l’orto antico che  lo spazio della biodiversità.

Al pomeriggio visita guidata alla Cappella degli Scrovegni, passeggiando nel centro storico di Padova.