Chioggia nota come la piccola Venezia si trova nella parte meridionale della Laguna veneta, e si sviluppa su piccole isole tra loro collegate da ponti. Oltre gli edifici religiosi, la cattedrale,il Campanile,la Chiesa di san Domenico si visiterà, accompagnati da una guida, il palazzo granaio,la pescheria, il palazzo poli dove visse Carlo Goldoni,la torre campanile ad uso militare,che conserva l’orologio da torre più antico al mondo e che scandiva i turni di lavoro per i salinari e i costruttori di barche.

Nel pomeriggio il gruppo sarà ospite degli organizzatori della XII edizione del premio letterario Città di Chioggia.

STRALCIO DELL’ARTICOLO PUBBLICATO SULLA GAZZETTA DI PARMA il 7 novembre 2022

Una piacevole scoperta per chi non conosceva Chioggia, meno  scintillante di Venezia ,ma non meno interesante,oltre che più suggestiva con le  sue calli pittoresche,ben 74,i campielli e i suoi tanti ponti tra laguna veneta,mare Adriatico,foce dell’Adige e delta del Po.

Chioggia,che si raggiunge superando il ponte di Vigo,ponte istoriato di 43 arcate, ha una forma urbis particolare e,osservata dall’alto, sembra una lisca di pesce per l’intersecarsi delle linee verticali dei canali e quelle orizzontali delle calli….Molto importante è l’attività della pesca,in cui Chioggia è oggi seconda solo a San Benedetto del Tronto;così grandi imbarcazioni da pesca si vedono lungo i canali,pronte a partire per l’Adriatico o il Mediterraneo e magari arrivare fino ai mari del Nord,altrettanto grandi sono i magazzini del mercato all’ingrosso,e molto fornito è  il mercato al minuto,che il giovedì si snoda lungo il corso principale.Questo,il corso del popolo,che corrisponde al cardo maximus, è una strada maestosa e piena di vita,definita da Curzio Malaparte,un unico gran caffè all’aperto.

Non manca neppure a Chioggia una vocazione agricola che produce ,in particolare, dal 1950 il noto radicio de ciosa.

Merita infine di essere visitata la chiesa di San Domenico,che attesta la presenza  dei domenicani nell’isola dal XIII sec ,famosa per  una tela  di Carpaccio e Tintoretto,ma soprattutto per un crocefisso trecentesco di grandi dimensioni (4,80 per 3,50)forse di origine germanica, che a volte viene portato in processione dai pescatori ,essendo considerato il Cristo dei pescatori.

Fiore Caterina